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E.626.005  Capostipiti di tutte le locomotive FS a corrente continua, le E.626 furono costruite tra il 1927 e il 1939. Le prime 14 unità vennero suddivise in sottoserie su cui furono sperimentate diverse soluzioni: tale lavoro diede origine ad un gruppo di mezzi semplici e robusti, adatte a diversi tipi di servizi con buone prestazioni. Ne vennero infatti costruiti 448 esemplari, anche perché i buoni risultati ottenuti con la corrente continua fecero sì che questa fosse la scelta per le nuove elettrificazioni su tutta la rete nazionale. Nel dopoguerra i servizi viaggiatori vennero progressivamente affidati a mezzi più moderni e negli anni successivi le E.626 furono impiegate soprattutto sui merci fino alla cessazione del servizio negli anni '90; diverse unità furono cedute anche a privati e a ferrovie concesse, tra cui La Ferroviaria Italiana (LFI).
L'E.626.005 (di costruzione TIBB, con marcatura originale E.625) fa parte dei primi prototipi. La sottoserie 004-007 era limitata a 60km/h a causa dei motori veloci che generavano surriscaldamenti; le unità 005 e 006 sono state limitate alla combinazione serie ed impiegate per traghettare i treni dalla stazione Roma Termini al parco Prenestino. Oggi esistono ancora 29 E.626, di cui otto atte.
Le tre macchine FS a corrente continua più antiche sono ospitate nel padiglione macchine utensili, collegato all'adiacente caldareria dalle arcate visibili a destra. La E.444.001 è invece ospitata nella stessa caldareria, dove si trova anche l'E400.01, costruita per la ferrovia Aosta-Pré Saint Didier su commessa della società mineraria Cogne.
Varietà di forme - E.626.005

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