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Macchine trifasi  Parata delle quattro macchine trifase presenti al museo. Si tratta di mezzi di indubbia importanza storica, anche se il trifase è qui un po' fuori posto poichè è sempre rimasto confinato nell'Italia settentrionale. All'estrema sinistra la E.551 e la E.333. Più a destra la E:432.001 (1929): anche queste erano macchine per i servizi veloci, inizialmente destinate ai treni più importanti sulla Porrettana e sul Brennero e poi in Piemonte e Liguria; si tratta senza dubbio di uno dei più riusciti progetti di locomotive trifase italiane. Fu una E.432 a trainare l'ultimo treno trifase Alessandria-Acqui Terme nel 1976, chiudendo l'epoca del trifase. Oltre a questa, esiste una seconda locomotiva preservata presso il museo ferroviario piemontese di Savigliano (CN).
Chiude ultima a destra la E.440.3 (1932) della FAV (Ferrovia Alta Valtellina), in servizio tra Sondrio e Tirano: il gruppo di soli quattro mezzi fu realizzato riutilizzando alcune parti originariamente costruite per le E.471 (bitensione trifase a frequenza industriale e ferroviaria), progetto poi abbandonato. Le E.440 rimasero in servizio fino al 1967, quando la linea FAV fu de-elettrificata e successivamente convertita a corrente continua. La livrea è l'unica che queste macchine ebbero, non rivestendo mai il castano-isabella, e questo esemplare è l'unico sopravvissuto.
Antologia di vapore - Macchine trifasi

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