Foto 29/45  << Pag. precedente   ^ Indice ^   Pag. successiva >>
D.341.1016  Il padiglione tubi bollitori ospita le locomotive diesel e gli automotori da manovra. Le D.341 furono le prime locomotive diesel costruite dalle FS, negli anni 1957-1963. Se infatti la trazione elettrica aveva visto un grande sviluppo negli anni '30 e '40 e le littorine avevano portato molte innovazioni nella trazione termica leggera, quella pesante (treni viaggiatori lunghi e merci) era ancora interamente appannaggio del vapore. Si poneva quindi la necessità di mezzo più moderno, adatto a vari tipi di servizi e di pendenze e naturalmente robusto e di manutenzione economica.
Il progetto di una locomotiva diesel vide tra le maggiori criticità la trasmissione: la scelta era tra quella idromeccanica, che garantiva una massa minore ma un rendimento inferiore e problemi di raffreddamento, e quella elettrica, più efficiente ma più pesante. Il problema del peso era fondamentale, perché la nuova locomotiva doveva poter circolare anche sulle linee secondarie con armamento più leggero.
Si decise quindi di sperimentare sul campo le due opzioni: nacquero così le D.341 a trasmissione elettrica e le D.342 a trasmissione idraulica. I 20 prototipi vennero commissionati a diverse aziende: avevano parte meccanica ed elettrica unificata, a parte il prototipo Ansaldo, che aveva in comune solo i motori e differiva anche per l'estetica, avendo la casa di una D.342. La 1016 era un prototipo FIAT. Le D.341 e le D.342 vennero messe a confronto in Puglia e la soluzione diesel-elettrica si rivelò la migliore in termini di affidabilità. Visto l'esito positivo delle prove, venne ordinata una seconda serie, differente anche nella forma delle testate con frontali piatti e non inclinati. I prototipi rimasero assegnati a Bari e Taranto, mentre le altre unità furono dislocate tra Puglia, Calabria e i depositi di Roma, Bologna e Torino (soprattutto per i treni Torino-Aosta). Dalla fine degli anni '60 furono progressivamente sostituite dalle D.443 e 445 e furono spostate anche in altri depositi. Cessarono il servizio nella seconda metà degli anni '80, ma diverse unità furono vendute a ferrovie concesse (LFI, Bologna-Portomaggiore e Torino-Ceres) o a ditte di lavori. Oggi sopravvivono otto unità, nessuna purtroppo atta.
Varietà di forme - D.341.1016

[Indice della sezione]

[Home page]