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Miniera di Serbariu  Il Sulcis-Iglesiente ha avuto una lunga storia mineraria, di cui l'esempio più evidente è Carbonia, città fondata proprio per lo sfruttamento dei giacimenti di carbone. La grande miniera di Serbariu, fu aperta nel 1937: in quel periodo era forte l'impulso alla ricerca delle materie prime dato dall'autarchia. La miniera crebbe rapidamente, prima sotto il regime e poi nel dopoguerra. L'apice dell'attività estrattiva fu raggiunto nel 1947, sulla scia della richiesta di energia legata alla ricostruzione. La miniera era centrale per la popolazione di Carbonia e arrivò ad impiegare 18.000 persone.
Ma a partire dagli anni '60 iniziò il declino: il prezzo del carbone del Sulcis crollò poiché divennero disponibili alternative di qualità superiore provenienti dall'estero (il carbone sardo soffriva infatti di un tenore di zolfo molto elevato) e sarebbero anche stati necessari importanti investimenti nella meccanizzazione che non furono ritenuti convenienti. Progressivamente l'attività si ridusse fino a cessare nel 1964 e dal 1971 la miniera fu definitivamente chiusa. Lasciata in abbandono fino agli anni '90, è stata infine recuperata e trasformata in museo, aperto al pubblico nel 2002.
Nell'immagine, alcuni edifici e uno degli ascensori con cui venivano calati i minatori nelle profondità della terra.
Le miniere - Miniera di Serbariu

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