La ferrovia Torino-Ceres fu costruita per gradi: a partire dal 1868 furono gradualmente aperti i vari tronconi che progressivamente collegarono Torino a Lanzo, raggiunta nel 1876. Nel 1913 venne iniziato il prolungamento fino a Ceres: se la tratta giā realizzata aveva lo scopo tradizionale di servire le numerose industrie e i paesi intorno a Torino, il prolungamento fu invece concepito con uno scopo principalmente turistico, sul modello di altre ferrovie alpine esistenti oltre confine. Le pendenze elevate suggerirono il ricorso all'elettrificazione: la linea fu dunque la prima in Italia elettrificata in corrente continua ad alta tensione (4000V), sistema all'epoca di avanguardia, che poi diverrā lo standard anche per le FS (pur se a 3000V).
La linea attraversō diverse gestioni, tra cui quella commisariale e poi quella della SATTI, che aveva in concessione anche la Canavesana, fino all'attuale gestione GTT. Purtroppo furono molteplici anche le peripezie. Nel 1984 fu necessario rifare l'elettrificazione: solo nella tratta bassa fu rinnovata, mentre in quella alpina fu rimossa. Nel mentre iniziō la lunga stagione degli interramenti di Torino e delle relative interruzioni: i lavori, cominciati nel 1987, sono ancora in corso, tra chiusure, riaperture, ripensamenti (in particolare sul collegamento col passante di Torino) e rifacimenti, in un continuo dispendio di denaro pubblico (nel momento in cui scrivo, novembre 2020, la linea č tuttora interrotta tra Venaria e Torino). La tratta tra Germagnano e Ceres č stata inoltre interrotta per alluvione dal 1993 al 2008: alla riapertura č stata completamente elettrificata, ma circolano solo poche coppie, con un servizio minimo e la necessitā del cambio a Germagnano (ormai incomprensibile dopo l'elettrificazione...).
Nonostante tutte le vicissitudini, la ferrovia svolge un importante servizio suburbano e attraversa paesaggi notevoli, particolarmente nella tratta finale.
